A seguito di un ordine del governo cinese, Apple ha rimosso diverse importanti app di incontri gay dal suo App Store nel paese. La mossa evidenzia la crescente pressione sulle aziende tecnologiche che operano in Cina affinché rispettino normative sempre più stringenti riguardanti i contenuti LGBTQ+ e gli spazi online.
Queste rimozioni si inseriscono nel contesto di una più ampia repressione dell’espressione LGBTQ+ in Cina. Negli ultimi mesi, le autorità hanno limitato l’accesso a siti web e piattaforme di social media ritenute non adatte ai minori, restringendo ulteriormente lo spazio digitale disponibile per la discussione aperta sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Anche se Apple non ha dichiarato esplicitamente il motivo della rimozione delle app, è ampiamente riconosciuto che esse rispettano il mandato del governo cinese.
Questo incidente solleva notevoli preoccupazioni sulla libertà di Internet e sulla censura in Cina. I giganti della tecnologia che operano nel Paese spesso si trovano di fronte a una scelta difficile: aderire alle normative locali che potrebbero violare i diritti fondamentali o rischiare di essere esclusi da un mercato enorme e redditizio. La decisione di Apple ha attirato critiche da parte di gruppi internazionali per i diritti umani che sostengono che costituisca un pericoloso precedente per il rispetto da parte delle aziende del controllo autoritario sulle informazioni.
Le app di appuntamenti interessate erano piattaforme popolari all’interno della comunità LGBTQ+ cinese, che fornivano connessioni vitali e reti di supporto in una società in cui la discussione aperta sulla sessualità rimane in gran parte un tabù. La loro rimozione rappresenta una battuta d’arresto significativa per la visibilità LGBTQ+ e l’espressione digitale di sé nel Paese.
